Attingendo a decenni di ricerca svolti dai più importanti psicologi cognitivi e ai suoi stessi rivoluzionari studi, Ahn ci conduce attraverso esempi divertenti tratti dalla cultura pop, storie di cui lei è testimone diretta, enigmi, parabole riuscendo ad avvicinarci alla psicologia cognitiva con uno stile leggibile e convincente. La psicologia cognitiva può fare del mondo un posto migliore? È ciò che si è chiesta la professoressa Woo-kyoung Ahn che da vent'anni tiene a Yale un corso in cui affronta i cosiddetti 'problemi di ragionamento', errori cognitivi e pregiudizi in grado di influenzare, spesso negativamente, la nostra vita quotidiana. Un corso che in pochissimo tempo è diventato uno dei più popolari di Yale e che viene ora presentato per la prima volta al pubblico dopo anni di ricerche. Tutti commettiamo questo tipo di errori più spesso di quanto vorremmo: giudichiamo male, prevediamo male, fraintendiamo le cose che accadono intorno a noi. Alcuni di questi esempi sono ben noti, come il pregiudizio di conferma, l'attribuzione causale, la fallacia della pianificazione o l'avversione alla perdita, ma imparare che questi fenomeni esistono, riuscire anche a saperli chiamare con il loro nome, raramente ci garantisce di evitarli. Ahn ci insegna, quindi, non solo a riconoscerli ma spiega perché e come questi errori prendono forma nella nostra mente, offrendoci una serie di strategie per capirli e quindi eluderli. Evidenzia inoltre come i 'problemi di ragionamento' possono innescare comportamenti che non influiscono solo sulla sfera individuale: gli errori e i pregiudizi fondamentali che Ahn esplora stanno infatti alla base di un'ampia gamma di questioni sociali, tra cui la polarizzazione politica, la complicità e corresponsabilità nel mutamento climatico, il pregiudizio etnico e quasi ogni altro problema che deriva da stereotipi e preconcetti. Questo libro va ben oltre gli altri libri sui modi di ragionare proprio perché mostra come possiamo migliorare non solo la nostra vita quotidiana attraverso una maggiore consapevolezza dei nostri pregiudizi, ma la vita di tutti coloro che ci circondano.