Una donna mette in piedi un cimitero per dare degna sepoltura ai morti che il fiume trascina via in un villaggio occupato dai paramilitari una bambina si domanda cosa si celi dietro ogni lacrima, dietro ogni silenzio della madre la scoperta di una lettera spinge un uomo a imparare a leggere e a scrivere per dare un senso alla sua storia. Nella cartografia di un territorio, quello della Colombia, attraversato da ciclica violenza e ferite collettive, sottoposto al paramilitarismo e al conflitto armato, i personaggi dei nove racconti di Laura Ortiz Gómez mantengono forza e passione intatte, spinti da pulsioni vitali quali l'immaginazione e il desiderio. Fragili, vulnerabili, fantasmi che portano impresso ognuno a suo modo il segno che il conflitto ha lasciato nelle loro vite, sono al contempo mossi da una dignità e da lampi di luce che li fanno sopravvivere all'orrore e li avvicinano al calore della vita animale. Con una scrittura che genera immagini e personaggi di una bellezza crepuscolare capaci di esprimere il dolore della terra, questo è un libro che celebra ciò che rimane, e persiste, dopo il passaggio della violenza