È il 1838 quando la Ibis, una goletta inglese a due alberi, giunge alla foce del Gange per dedicarsi a uno dei traffici più lucrosi dell'Impero britannico: il commercio di 'delinquenti e stupefacenti', di 'oppio e coolie'. A bordo, un'umanità davvero straordinaria: un gruppo di lascari, i leggendari marinai che parlano una lingua tutta loro il figlio di una schiava liberata del Maryland un raja in rovina una vedova che non esita a infrangere i sacri riti della tradizione hindu un uomo che vuole erigere un tempio alla donna che ha amato. Primo libro di una trilogia dedicata alla nascita dell'India moderna, 'Mare di papaveri' è per l'India quello che libri come 'Moby Dick' hanno rappresentato per l'America: la simbolica narrazione dell'origine di una civiltà nuova sorta dall'incontro-scontro di mondi opposti.