Daniel ha cinque anni il giorno in cui varca il cancello dell'Istituto aggrappato alla mano di sua mamma. Hanno camminato a lungo, e quando suor Anna li accoglie, madre e figlio hanno poche parole da spendere, solo bisogno di mangiare qualcosa e riposare. La donna morirà quella notte lasciando il bambino solo al mondo e senza la risposta a molte domande. Domande che ancora tormentano Daniel ora che l'Istituto è solo un ricordo e lui è diventato uno degli uomini più conosciuti del pianeta. I suoi numeri ne hanno fatto il più grande illusionista di tutti i tempi, capace di fare cose mai viste prima. Ma se non si trattasse di un trucco? Daniel è il solo a sapere che non lo è. Lo sa da quando all'Istituto ha spezzato un braccio al suo aguzzino solo pensando di farlo, da quando ha iniziato a sentire i pensieri degli altri, un'onda che lo travolge ogni volta che abbassa le difese, e che con fatica ha imparato a gestire. Da quando ha capito che gli basta desiderare una cosa perché questa accada, come è successo con quella donna che ha strappato alla morte, e quella che invece ha scelto di non salvare. Ma tutto questo è un segreto che nel tempo si è fatto sempre più ingombrante, che l'ha avvelenato lentamente come l'adamantio di Logan, da sempre il suo supereroe preferito, e che l'ha costretto a vivere nella menzogna e nell'incubo di non sapere lui stesso chi sia. O cosa sia. Ora è arrivato il momento di smettere di nascondersi, ma ci sarà un prezzo da pagare. Un romanzo che pesca dall'immaginario fumettistico, esercitandone la stessa fascinazione, per tradurre in chiave letteraria e psicologica quella ricerca di identità che in fondo appartiene a ognuno di noi.